MRSF


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Il Marano Ragazzi Spot Festival (abbreviato in MRSF) è un Festival Internazionale del cinema e della comunicazione sociale dei ragazzi.

"Il festival dei ragazzi di Marano di Napoli, propone la diffusione del cinema e della comunicazione sociale come agenti di cambiamento, per smuovere le coscienze, denunciare le ingiustizie e riflettere sui problemi e sui mali dell'umanità."
sito del MRSF

Storia

La nascita di questo evento è legata alla mobilitazione di diverse manifestazioni a favore della legalità, in particolare il 23 maggio 1994 per la Strage di Capaci. L'organizzazione formata si è mantenuta e riconvocata in altre ocasioni analoghe con lo scopo di pubblicità sociale e alla promozione della legalità. In più occasioni le manifestaszioni hanno previsto la produzione di video esemplari, nel 1998 quindi a Marano si è cominciato a incentivare, tramite un festival a carattere provinciale della Pubblicità Progresso dei Ragazzi, la produzione di spot nelle scuole. Ha coinvolto filmmaker, giovani, scuole e organizzazioni, trattando negli anni anche temi più ampi come giustizia, pace e ambiente. Dal 1999 diventa un festival internazionale aprendo collaborazioni con enti coome Rai e Amnesty International. I progetti del MRSF riguardano la
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, esperienze teatrali, produzione di spot e testimonianze di diversi ospiti che hanno presenziato alla fiera. Il festival ha visto la partecipazione di pi ù di mille scuole nazionali ed altrettante internazionali. Ogni anno il festival ha dato spazio al teatro sociale dei ragazzi, ad esperienze di organizzazioni di volontariato, ha ospitato delegazioni estere: Eritrea, Svezia, Inghilterra, Germania, Serbia, Pakistan, India, Tunisia, Marocco.

La mia Esperienza

Ogni anno la nostra scuola in collaborazione con il MRSF ospita un progetto di visione e valutazione di spot che vengono da diverse parti dell'Italia e del mondo; il main topic è deciso annualmente dal festival (ad esempio quest'anno era "confini"), di fondo poi c' è sempre lo scopo di sensibilizzare alla legalità. Per gli alunni volontari c'è anche la posibilità di partecipare attivamente al festival come troupe organizzativa o come giudici selezionati, il cui voto è educato alla critica attenta ed oggettiva ed ha un peso maggiore di quello degli alunni che visualizzano gli spot nelle loro classi a scuola.
Personalmente ritengo che diffondere la cultura della legalità sin da bambini sia il mezzo più efficace per l'educazione e la prevenzione, per permetterci di vivere in un clima libero e sereno, a discapito di ciò che si è visto verificarsi negli ultimi anni: un diffondersi degli eventi di criminalità che parte dalle associazioni a delinquere e si diffonde nei contesti quotidiani, specie nelle città più piccole e isolate; arriva in particolare a ragazzi o persino bambini che trovano nel compiere azioni illecite, anche nel loro piccolo, il vero significato della parola "libertà", spinti anche da un fascino personale verso la facilità con cui si possono ottenere le cose e la formalità ed il "rispetto" che si crea in un clima di omertà, non di certo aiutati dal contesto familiare che dovrebbe invece educarli a rispettare il prossimo, perché questo significa indirettamente anche rispettare se stessi e quindi essere, davvero, liberi.
Sin da bambino ho avuto la fortuna di studiare sempre in scuole di marano, dove il festival si mostrava sempre presente con diversi eventi. Da esso ho imparato a conoscere cosa significa subire le pene della criminalità tramite le migliaia di testimonianze rappresentate da spot o raccontate dalle vittime che sono state ospitate al festival, passando deduttivamente anche alle piccole situazioni quotidiane che potevano riguardare noi bambini e ragazzi, insegnandoci ad esempio come comportarci davanti a situazioni come bullismo e cyberbullismo.
Gli spot che ho visto quest'anno al festal mi hanno permesso di conoscere ed esplorare ambienti a me mai stati vicini prima, ad esmepio ricordo nitidamente uno spot che mostrava la condizione delle persone nei carceri siciliani, le quali anziché essere spronanti e rieducative erano disastrose e portavano allo sfinimento psicologico. Un altro spot che mi è rimasto impresso riguarda la depressione, ne è protagonista un ragazzo che a causa di una rottura nella propria relazione ha cominciato ad accusare il peso dei propri difetti e a vedere il mondo con difficoltà, pur non dimostrandolo. Questo lo ha spinto persino a compiere un furto coinvolgendo una famiglia innocente e riducendo in cattive condizioni un signore; alla fine, il protagonista, che vedrà nei propri sforzi solo azioni inutili e senza profitto, si suicida.
In conclusione, ritengo che il MRSF sia un festival assolutamente necessario e che dovrebbe esistere in molte più città della nostra regione e del nostro paese, perché educa al rispetto della legalità e favorisce lo sviluppo di un clima libero e senza preoccupazioni legate alla criminalità.